Questa avventura è iniziata nel mese di ottobre con un grande tuffo nella scienza… Il primo incontro è cominciato con delle grandi foglie di spinaci che, dopo essere state pestate con il mortaio hanno rilasciato un liquido contenente la clorofilla.
Con una carta speciale e dell’alcol abbiamo separato la clorofilla in base al peso su più strati e abbiamo scoperto che le piante presentano più tipi di clorofilla: la clorofilla a, b, le xantofille, e il beta-carotene che le aiutano a raccogliere meglio i raggi solari per la fotosintesi. La clorofilla rimasta l’abbiamo poi usata per evidenziare, grazie a raggi ultravioletti, la fluorescenza rossa di questa sostanza.
Nelle lezioni successive abbiamo analizzato diversi campioni vegetali al microscopio e abbiamo raccolto alcune foglie dalla forma particolare e interessante per la fase finale. Nell’incontro seguente abbiamo unito alcune polverine e formato un liquido verde chiaro che abbiamo spalmato su dei pezzi di carta rendendoli membrane fotosensibili. Poi abbiamo composto le foglie che avevamo raccolto su delle cornici che abbiamo usato come supporto; tra queste stupende foglie il prof. di scienze, il prof. Pecci ci ha dato una foglia “scheletrica” con solo le nervature! Una volta fatta la composizione abbiamo messo una membrana dietro le foglie e le abbiamo illuminate con delle lampade a raggi ultravioletti. La luce UV ha impressionato la carta lasciando il perimetro dell’ombra di ogni foglia. Dopo 25 minuti abbiamo estratto le nostre membrane e veloci siamo andati in bagno a bagnare i fogli. I fogli si sono “sviluppati” in blu scuro, stupendi! Questa tecnica si chiama cianografia. Con alcuni fogli particolarmente blu abbiamo provato un viraggio, li abbiamo immersi nel tè nero e sono diventati “abbastanza” neri dove prima erano blu.
Tante cose sono successe e ci siamo sempre entusiasmanti! Questa avventura purtroppo è finita e non ci possiamo fare niente, ma questi momenti rimarranno sempre nella nostra testa!