Incontro-dialogo con il Prof. Andrea Simoncini, Ordinario di Diritto Costituzionale all’Università degli Studi di Firenze, ed i nostri alunni di Seconda.I nostri alunni delle Classi Seconde hanno potuto incontrare il Prof. Andrea Simoncini, Ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Firenze col quale hanno dialogato sul tema “Il bene comune ed il suo governo” nell’ambito del percorso di educazione alla cittadinanza. Mai come ora si sente l’urgenza di capire che cos’è il “bene comune” e come possa essere la prerogativa principale di un governo, da quello più prossimo del proprio Comune a quello più ampio dello Stato.
Il Prof. Simoncini ha introdotto ad una reale conoscenza di cos’è il “bene comune” usando le immagini dell’affresco del “Buongoverno” di Ambrogio Lorenzetti, nel Palazzo Pubblico di Siena, dicendoci come «mi sorprende sempre, ogni volta che entro in quelle sale del Palazzo Civico, la stessa evidenza: che dal 1300 ad oggi la questione è ancora aperta!».
Gli affreschi realizzati dal Lorenzetti prima che arrivasse la peste, hanno lo scopo di spiegare e ricordare a chiunque entrasse in quelle sale e soprattutto a coloro che in quelle sale “lavoravano”, cioè chi governava la città – e quindi anche a coloro che la governano oggi, cosa rende un’istituzione giusta e cosa, al contrario, la fa diventare una tirannia. Per gli uomini del medioevo questa era una questione decisiva che tutti, proprio tutti, avevano chiaro. Il medioevo in cui vivevano quegli uomini non era certo una realtà “benevola”, c’erano le guerre, i tiranni, i despoti, esisteva il malaffare, c’erano le congiure di palazzo… perciò esattamente di fronte all’affresco del Buongoverno c’è l’altra faccia della medaglia, l’affresco del Malgoverno. Non descrivono una teoria, non dicono cos’è il bene comune, ma fanno vedere chiaramente le differenze tra il vivere secondo un’ipotesi di bene comune e vivere, invece, secondo il proprio interesse personale. Si vede come “dai frutti si giudica l’albero” e nelle menti semplici di quegli uomini, questo era il principio che guidava l’azione di ogni singolo. Il desiderio di perseguire un bene per tutti, era decisivo e chiaro per gli uomini del Medioevo.
È stato così possibile scoprire che il bene comune, che tutti e sempre più spesso invochiamo, non è l’esito di un “sistema perfetto” di governo, ma nasca proprio dalla concezione che ognuno ha di sé e del proprio compito.
È stato bellissimo essere introdotti nella realtà da qualcuno che ci ha accompagnato a guardarla così, per conoscerla.